Giobbe 10:17

14 Versetti 14-22

Giobbe non negava che, in quanto peccatore, meritasse le sue sofferenze; ma pensava che la giustizia fosse stata eseguita su di lui con particolare rigore. La sua tristezza, la sua incredulità e i suoi pensieri duri nei confronti di Dio erano da attribuire tanto alle tentazioni interiori di Satana e alla sua angoscia d'animo, sotto il senso del dispiacere di Dio, quanto alle sue prove esteriori e alla sua restante depravazione. Il nostro Creatore, divenuto in Cristo anche il nostro Redentore, non distruggerà l'opera delle sue mani in nessun umile credente, ma lo rinnoverà in santità, affinché possa godere della vita eterna. Se l'angoscia sulla terra rende la tomba un rifugio desiderabile, quale sarà la condizione di coloro che sono condannati al nero delle tenebre per sempre? Ogni peccatore cerchi la liberazione da questo terribile stato e ogni credente sia grato a Gesù, che libera dall'ira futura.

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